Recupero Abitativo del Sottotetto: la Normativa in Campania

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In tema di recupero dei sottotetti, la normativa – in Italia – può variare anche di molto da regione a regione. Ciascuna ha un suo regolamento, vincoli a cui si deve sottostare, e regole da rispettare qualora si voglia sfruttare uno spazio inutilizzato regalando alla casa una nuova stanza. Sono infatti numerosi, i vantaggi di un recupero abitativo del sottotetto: a fronte di una ristrutturazione dal costo limitato, da affidare ad un architetto professionista, si ottiene uno spazio in più da sfruttare e si aumenta il valore dell’immobile.

In questo articolo, parleremo del recupero abitativo del sottotetto in Campania, del Piano Casa Campania, e vedremo i passi da compiere per un’operazione di questo tipo, in questa regione del Sud Italia.

La normativa in Campania

Il recupero abitativo del sottotetto, in Campania, sottostà alla Legge Regionale n.15, del 28 novembre 2000. L’articolo 3 definisce le condizioni in cui l’operazione è possibile, e definisce l’altezza media minima dei locali abitabili, fissandola a 2.40 metri; se il soffitto non dovesse essere orizzontale, l’altezza della parete minima dovrà essere invece uguale o superiore a 1.40 metri. Con alcune eccezioni: in zone di montagna, ad un’altitudine superiore ai 600 metri, l’altezza media interna (che si calcola dividendo il volume interno lordo per la superficie interna lorda), può essere anche di 2.20 metri.

Tale legge, inoltre, consente l’abbassamento della quota dell’ultimo solaio esistente (a patto che vengano preservate stabilità e sicurezza dell’edificio, l’estetica della facciata e l’abitabilità del piano sottostante) ma non ammette che vengano apportate modifiche alle falde né all’altezza di colmo e gronda. Infine, consente di aprire – purché nel rispetto dei caratteri strutturali e formali dell’immobile – porte, finestre, lucernari e abbaini.

Piano Casa Campania: come funziona

Il disegno di legge “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018-2020 della Regione Campania – Legge di stabilità regionale 2018”, approvato dal Consiglio Regionale, ha prorogato il Piano Casa Campania fino al 31 dicembre 2019. Qual è il suo scopo? Agevolare l’ammodernamento e l’efficientamento energetico degli immobili, oltre a favorire un rilancio dell’economia di questa regione.

In particolare, il Piano Casa Campania disciplina: l’ampliamento degli edifici residenziali (fino ad un massimo del 20% dell’esistente volumetria), la demolizione e la ricostruzione degli edifici residenziali, la riqualificazione e il cambio di destinazione d’uso di edifici non residenziali, la riqualificazione delle aree urbane degradate.

L’ampliamento degli edifici residenziali in Campania

È dunque la parte relativa all’ampliamento degli edifici residenziali, da tenere in considerazione in tema di recupero dei sottotetti. Il Piano Casa Campania, in deroga agli strumenti urbanistici in vigore, consente (anche) per tutto il 2019 di ampliare – per uso abitativo – un edificio residenziale unifamiliare o bifamiliare, fino al 20% della volumetria esistente, purché tale edificio non abbia una volumetria superiore ai 1500 metri cubi e non sia composto da più di tre piani fuoriterra, oltre all’eventuale sottotetto. Se invece l’immobile si trova in una zona agricola, il 20% dell’ampliamento (minimo) dovrà essere destinato ad un utilizzo agricolo.

Come procedere dunque per un recupero abitativo del sottotetto in Campania? Basta rimanere entro i limiti fissati dal Piano Casa, e chiedere – prima di procedere coi lavori – la DIA (Dichiarazione d’Inizio Lavori) o il Permesso di Costruire.

Cosa succede ai sottotetti realizzati prima del 2016

Se si volesse recuperare un sottotetto realizzato prima del 19 gennaio 2016, e adibirlo ad uso abitativo, il Piano Casa Campania consente di farlo approfittando di uno snellimento delle procedure burocratiche necessarie. I sottotetti realizzati prima di quella data, infatti, sottostanno alla Legge Regionale 15/2000, per il recupero abitativo dei sottotetti esistenti, e alla Legge Regionale 19/2001, che disciplina le procedure per il rilascio dei permessi di costruire e l’esercizio degli interventi sostitutivi, l’individuazione degli interventi edilizi subordinati alla denuncia di inizio attività, l’approvazione dei piani attuativi dello strumento urbanistico generale, i parcheggi di pertinenza.

Qualora si volesse procedere con un recupero abitativo del sottotetto, si potrà beneficiare del Bonus Ristrutturazione, che permette di detrarre i costi dei lavori al 50% e che è stato prorogato anche per tutto il 2019.

I consigli per un sottotetto da vivere

Al di là della normativa a cui sottostare, e dei vantaggi fiscali derivanti dalla ristrutturazione, è importante progettare al meglio il proprio sottotetto affinché possa essere vissuto, e rispondere alle esigenze per cui è stato realizzato. Innanzitutto, è importante che la nuova stanza così creata sia luminosa: ecco dunque che, oltre all’apertura di finestre e lucernari, bisognerà scegliere colori chiari per le pareti e per gli arredi, al fine di aumentarne la percezione di grandezza e luminosità.

E se ci fossero spazi con un’altezza limitata, non sarà necessario rinunciarvi. Anzi, potranno diventare comodissimi ripostigli con l’installazione di contenitori e di armadi a muro realizzati su misura; oppure, potranno diventare sede di finestre.

Se ce ne fosse poi la possibilità, in termini di spazio e di normativa vigente, trasformando un sottotetto in mansarda la cosa migliore sarebbe quella di ricavare – all’interno della sagoma del tetto – un terrazzino a vasca, o camminamenti lungo il perimetro: in questo modo, si potrà godere del panorama circostante e di uno spazio all’aperto da sfruttare durante le belle giornate.

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