Intervista a Giovanni Francesco Frascino, curatore dell'allestimento di OpenHeArt

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Per questo Libro delle Idee abbiamo intervistato l’architetto Giovanni Francesco Frascino (studio gff), curatore dell’allestimento dell’esposizione finale di “OpenHeArt – quattro laboratori per una mostra”, un progetto realizzato dal Museo Archeologico di Napoli in collaborazione, tra le altre istituzioni, con il Polo museale della Campania e Villa Pignatelli – Casa della fotografia.

La manifestazione ha avuto lo scopo di promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree a rischio di marginalità economica e sociale. Nell'intervista, l’architetto Frascino ci spiegherà il suo approccio al progetto espositivo realizzato all'interno di Villa Pignatelli, dove saranno esposti non soltanto otto portfolio, realizzati dagli aspiranti artisti di “OpenHeArt”, ma anche cento immagini realizzate nel corso del laboratorio di fotografia del LAB/per un laboratorio irregolare di Antonio Biasucci.

1. Il rapporto con l'ambiente dell'esposizione

Domanda: Quale è stato il rapporto con questo ambiente? 

Architetto Giovanni Francesco Frascino: Questa stanza di Villa Pignatelli è caratterizzata da una balaustra in marmo ricavata dal vuoto della volta forata. Lo spazio, interamente, assurge nella luce verticale in maniera naturale verso il lucernario posto in alto.

2. Il ruolo del ferro

D: Qual è stato il suo approccio al materiale?

Architetto Giovanni Francesco Frascino: Ho voluto lavorare sulla durezza del ferro per donare leggerezza agli elementi esposti. E così la mostra è articolata sulla presenza di otto leggii in ferro, concepiti come fogli aperti, ricavati dalla piegatura di lamiere in ferro grezzo, su cui trovano posto altrettanti lavori fotografici dal carattere fortemente drammatico.


2.1 Il ruolo del ferro

Architetto Giovanni Francesco Frascino: Volevo che i portfolio aperti sui leggi fossero percepiti come sospesi nel vuoto, in modo che l'elemento portante scomparisse. In questo senso, proprio la matericità e le caratteristiche del ferro hanno aperto la strada a questa possibilità.

3. L'elemento espositivo

D: Che ruolo ha l'elemento espositivo?

Architetto Giovanni Francesco Frascino: Lo spazio espositivo è definito proprio dalla presenza dei leggii, che inizialmente non catturano l'attenzione, con una duplice funzione: tanto quella di sostegno dell'opera, che di sottolineatura dello spazio. I leggii sono fissati alle pareti come a guardare il centro della stanza, lì dove il vuoto della volta forata, complice la luce proveniente dall'alto, dona una sorta di senso sacro all'intero spazio.


3. 1 L'elemento espositivo

Architetto Giovanni Francesco Frascino: La presenza dei leggii, nella logica della loro disposizione in una sequenza ravvicinata che li vede uno accanto all'altro, trasforma quello spazio in un luogo vero e proprio, il luogo della fratellanza.


4. La planimetria

In questa immagine possiamo apprezzare una planimetria dall'alto dello spazio espositivo.


L'articolo si basa sull'intervista curata da Andrea Pasella.

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